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La presente pubblicazione è dedicata a Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867). La sua pittura, in quanto incarnazione del più statico classicismo accademico, è stata a lungo contrapposta a quella del contemporaneo Delacroix, che ebbe un atteggiamento più "libero" e attento al nuovo. La critica recente ha restituito all'artista il riconoscimento di un'indiscutibile originalità stilistica e di un alto magistero tecnico e culturale, maturato in anni si studio nelle forma classica della pittura dei primitivi e di Raffaello: referenti accolti tutti in una concezione unitaria e coerente, capace di superare i canoni del neoclassicismo.